Lettera del NUOVO IMAIE ad UNITA
Pubblichiamo la lettera che il Presidente del NUOVO IMAIE, Andrea Micciché, ha scritto al Direttivo di UNITA, per chiarire la posizione della nostra collecting in merito al pagamento dell’Equo Compenso per le opere audiovisive trasmesse in TV e via Streaming.
Chiarimenti necessari dopo la conferenza stampa del mese scorso alla Casa del Cinema di UNITA e Artisti 7607, alla quale era seguito un incontro, il 3 maggio scorso, proprio tra NUOVO IMAIE e UNITA.
– – –
Cari Artisti del Direttivo di UNITA,
volevo innanzi tutto ringraziarVi per l’opportunità che mi avete dato di poterVi chiarire quale sia la posizione di Nuovo IMAIE rispetto ai temi sollevati nella lettera aperta sottoscritta da Voi e da Artisti 7607.
A beneficio Vostro riepilogo i punti salienti di quanto da me sostenuto nel nostro incontro.
In primo luogo mi preme evidenziare che la affermazione secondo la quale in Italia viene pagato l’equo compenso più basso d’Europa non corrisponde al vero.
In quasi tutti i paesi europei, infatti, l’equo compenso audiovisivo non viene pagato.
Il diritto all’equo compenso dell’audiovisivo non esiste proprio.
E l’Italia, da questo punto di vista, costituisce una eccellenza: non viene pagato in Inghilterra, in Irlanda, nei paesi scandinavi, in quasi tutti i paesi del Nord Europa (salvo la Danimarca), in quasi tutti paesi dell’Est e l’equo compenso che viene pagato in Romania, in Svizzera e in Austria è immensamente più basso di quello che viene versato complessivamente dagli utilizzatori nel nostro Paese.
Per quanto concerne la Germania, la Francia e la Spagna (non anche il Portogallo dove l’equo compenso esiste, ma è sensibilmente più basso di quello che viene versato nel nostro Paese) c’è da dire che:
a) quanto alla Francia, che l’equo compenso così come previsto nel nostro Paese non esiste e gli artisti dell’audiovisivo percepiscono un compenso per copia privata più o meno doppio rispetto al nostro (copia privata non equo compenso) e un compenso ulteriore previsto nel contratto collettivo a vantaggio solamente di quegli artisti che partecipano in produzioni o coproduzioni francesi, con contratto sottoposto alla disciplina giuridica di quel paese;
b) quanto alla Germania che l’equo compenso è inferiore al nostro mentre è previsto il pagamento di copia privata video con un importo annuo mediamente 2,5 superiore rispetto a quello maturato dagli attori nel nostro Paese;
c) quanto alla Spagna che effettivamente l’equo compenso è più importante rispetto al nostro (mentre la copia privata è più bassa). Ma ciò è dovuto a fattori contingenti: AISGE ha una tradizione più antica rispetto ai soggetti che operano in Italia e, aggiungo, agisce in regime di monopolio (solitamente in regime di monopolio i compensi intermediati sono superiori).
In secondo luogo non corrisponde al vero che le piattaforme non forniscano dati sufficientemente chiari alla identificazione degli aventi diritto. Collaboriamo da anni con le principali piattaforme del nostro Paese e, devo dire, che la documentazione che ci forniscono puntualmente ci consente di poter effettuare le ripartizioni dei diritti a vantaggio dei nostri associati due volte l’anno (per l’audiovisivo).
In terzo luogo non mi pare che corrisponde al vero che le piattaforme riconoscano una tariffa dello “zerovirgola”.
Il Nuovo IMAIE ha da anni pubblicate le proprie tariffe, che sono pari al 2% del fatturato incamerato dalla piattaforma (non lo zerovirgola), che naturalmente viene erogato in base all’utilizzo effettivo da parte dell’utente delle opere prese in considerazione e al “peso” o “rappresentatività” di Nuovo IMAIE.
Un esempio.
Se in una piattaforma in un anno solare vengono diffuse dieci opere tutelate e dieci opere non tutelate e se l’incassato per canoni di abbonamento è pari a 100, la somma su cui operare la tariffa sarà 50. Una volta esaminate le 50 opere, se la rappresentatività di Nuovo IMAIE è pari all’80% degli artisti coinvolti la somma corrispondente all’applicazione della tariffa applicata su 50 subisce una decurtazione del 20% (rappresentando Nuovo IMAIE solamente l’80% degli artisti interessati). Infine, se le opere tutelate appartengono a paesi su cui non vige il principio di reciprocità (ad esempio americane o se fossero cartoni animati) il calcolo del dovuto a Nuovo IMAIE è solamente il 25% di quanto risulterebbe essere se le opere fossero tutelate.
Spero sia chiaro. E’ un lavoro complicato, ma noi lo facciamo puntualmente.
Devo solo aggiungere che, per quanto mi consti, Nuovo IMAIE è l’unica tra le collecting degli artisti che in Italia pubblica le proprie tariffe sul sito in adempimento al Decreto Legislativo n. 35/17, con la indicazione puntuale dal punto di vista “numerico”. Altri non lo fanno e si limitano a mere petizioni di principio che non sono la indicazione della tariffa, ovviamente.
E’ sufficiente andare su Google e digitare “Nuovo Imaie tariffe audiovisivo” e controllare. O fare la stessa operazione con altri, e verificare.
Infine, e a prescindere dai tre rilievi critici di cui sopra, ribadisco che Nuovo IMAIE sarebbe ben disponibile (sono anni che lo sosteniamo) a costituire una banca dati unica con tutti gli intermediari del settore che faciliti l’individuazione degli artisti aventi diritto, indichi esattamente a quale collecting abbiano conferito mandato per periodo di competenza. Una tale banca dati unica faciliterebbe di certo il pagamento del dovuto da parte dei vari utilizzatori ed eviterebbe problemi nella ripartizione dei diritti. Sarei anche dell’avviso di creare un sistema di pagamento del diritto da parte degli utilizzatori molto più celere di quanto sia quello attuale, con una procedura di determinazione del pagamento molto più stringente di quanto oggi sia. Di questo e di molto altro non solo sarei disposto, ma mi piacerebbe parlare (discutendone anche pubblicamente) con tutti gli operatori del mercato, nella convinzione che solo con il dialogo costruttivo ed onesto si possa raggiungere l’obiettivo di aiutare gli artisti del nostro Paese.
Resto sempre a disposizione per un confronto e con l‘occasione invio un caro saluto.
Andrea Miccichè
Presidente Nuovo IMAIE